Treno a biometano, il progetto viaggia in Gran Bretagna

L'iniziativa ha ottenuto di recente un finanziamento di 60mila sterline dal fondo per l'innovazione del governo britannico e ormai procede di buon passo: nel mese di luglio è stato testato un prototipo di motrice, racconta il quotidiano Independent, e la Ultra Light Rail Partners conta di realizzare in tempi brevi il primo esemplare di treno a biometano.
L'obiettivo, hanno spiegato all'Independent i responsabili dell'azienda, è “fornire trasporti ferroviari leggeri e convenienti come alternativa comoda e affidabile all'uso dell'auto”, così da ridurre l'impiego di veicoli inquinanti sia nelle città, sia per gli spostamenti fra i piccoli centri. In questo modo si potrà mitigare l'impatto ambientale della mobilità quotidiana: benefici su larga scala grazie al taglio delle emissioni di CO2, effetti positivi sulla qualità di vita quotidiana grazie alla riduzione dell'inquinamento da polveri sottili. 

Il biometano si conferma quindi una fonte energetica estremamente interessante per decarbonizzare i trasporti: su gomma, come nel caso del Gruppo Maganetti, e non solo. L'iniziativa britannica prevede di produrre il gas utilizzando scarti dell'agricoltura e liquami da allevamento – come nell'impianto al centro del nostro progetto con la cooperativa Speranza  – ma anche reflui dei sistemi fognari cittadini e frazione umida dei rifiuti urbani.

Soluzioni diverse, ma con la stessa impostazione: applicare in concreto i concetti di sostenibilità e economia circolare, trasformando dei rifiuti da smaltire in una fonte di energia rinnovabile e capace di abbattere le emissioni climalteranti.